Dopo oltre 40 anni, il 22 aprile la Camera dei Deputati, con un forte consenso che ha registrato 398 sì, 28 no e 6 astenuti, ha approvato in via definitiva la riforma della legge sul divorzio con l’introduzione della normativa sul divorzio breve.
I tre articoli che compongono il nuovo testo normativo apportano importanti modifiche alla L. n. 898/1970, mediante l’introduzione di nuovi tempi tecnici richiesti per maturare il diritto alla domanda divorzile.
Così i tre anni per richiedere il divorzio vengono sensibilmente accorciati a dodici mesi, in caso di separazione giudiziale, e a sei mesi, in caso di separazione consensuale.
Non solo. La separazione produce i suoi effetti ex nunc dalla prima comparizione dei coniugi avanti al Presidente del Tribunale e quindi non bisogna più attendere il provvedimento di omologa della separazione stessa.
Particolarmente importante il momento dello scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi:mentre prima si realizzava dopo il passaggio in giudicato della sentenza di separazione , ora, si produce dal momento in cui il presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati.
Tali disposizione trovano immediata applicazione e possono pertanto essere estese anche ai procedimenti in corso.